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NOVITA' EDITORIALI
LIBRI, Presentato "Qualcuno era Comunista" di Luca Telese
27 giu. 2009 – Luca Telese ha presentato ieri al Caffè degli Spiriti sul bastione di Saint Remy la sua ultima fatica letteraria: “Qualcuno era comunista” (Sperling & Kupfer, pp. 745, 22 euro). Un saggio che spiega come dalla caduta del muro di Berlino i comunisti italiani siano diventati ex e post. Una storia fondamentale per analizzare le grandi contraddizioni che risiedono ormai stabilmente all'interno dei due grandi contenitori del bipartitismo italiano, il Pd e il PDL. Lungo le pagine dell'opera si incontra un'atmosfera che a distanza di soli vent'anni, sembra essere stata dimenticata dagli stessi protagonisti della scena politica comunista degli anni settanta, periodo in cui la faceva da padrone l'indimenticato segretario Enrico Berlinguer. Un uomo che in un discorso di soli sei minuti al congresso PCUS del 1976 è stato capace di mettere in crisi quel sistema che si vantava di governare un sesto delle terre emerse del pianeta. Di fronte al gotha mondiale del socialismo reale, Berlinguer pronunciò due parole «democrazia» e «pluralismo» capaci di segnare la svolta rispetto al comunismo di stampo sovietico, lo stesso che soffocò nel sangue la rivolta degli studenti ungheresi e le dimostrazioni della “Primavera di Praga”. Telese, nei tre anni occorsi per la realizzazione del volume, ha dovuto spulciare gli archivi del Senato per trovare le informazioni necessarie per una narrazione quanto più possibile fedele. Un viaggio attraverso la carta stampata del passato che permette di scoprire quanto fosse solenne ed istituzionale il protocollo delle Botteghe Oscure. Ad esempio, dopo una vignetta di Staino, pubblicata sull'inserto de “L'Unità” “Cuore” diretto da Michele Serra, che raffigurava il segretario Natta che ballava il tango sulle note di un'orchestrina composta da Bettino Craxi e Amintore Fanfani fu necessaria una riunione del Comitato centrale del partito per decidere come rispondere al fuoco amico dei vignettisti. Insomma, la lettura del libro di Telese è utile per capire come la segreteria della “Bolognina” - congresso capace di sfasciare matrimoni o amicizie nate nelle sezioni - sia ancora oggi protagonista di primo piano della scena politica. Una nomenklatura che sembra immune alle sconfitte e al cambiamento delle sigle dei partiti. Come dichiarato dall'autore durante la sua sortita cagliaritana: «In Italia sta avvenendo una vera e propria cancellazione della memoria. Ormai contano solo gli sponsor e i dati dell'Auditel. Il PD non fa altro che imitare continuamente Berlusconi. Eloquenti sono state le dichiarazioni di Piero Fassino sui respingimenti nel Canale di Sicilia. PD e PDL non hanno fatto altro che sconfiggere le passioni». Eppure un tempo i congressi del Partito comunista erano caratterizzati dallo scontro fra mozioni contrapposte e dalle liste di candidati alla segreteria sbloccate. Oggi invece, secondo il conduttore di Tetris: «I congressi del Partito democratico assomigliano sempre di più a quelli del Partito comunista sovietico. Liste bloccate e scontro fra i prestanome delle varie anime del partito». (mm) (admaioramedia.it)
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